Continua e non si ferma il supporto a Casa Matilda, la casa di seconda accoglienza del Centro Aiuto Donna Lilith. Nonostante il periodo reso difficoltoso dalle conseguenze della pandemia, il circolo virtuoso che si è creato tra i sostenitori non ha dato segni di cedimento, ma anzi, continua ad allargarsi e a credere nei progetti del centro antiviolenza attivo dal 2002 sul territorio dell’Empolese Valdelsa e Valdarno Inferiore.
Ogni anno, attraverso una cena, i sostenitori vengono informati di tutte le nuove attività e i percorsi portati avanti all’interno di Casa Matilda. Lo scorso anno, a causa del Covid, questa tradizione si è dovuta interrompere. In questo settembre 2021 il centro antiviolenza delle Pubbliche Assistenze Riunite, vecchi e nuovi amici di Casa Matilda, anche se in forma ristretta sono tornati a riunirsi, per un aperitivo.
La serata, giovedì 16 settembre 2021 alla Villa Casale di Valle a Vinci, ha consentito a Lilith e gli imprenditori che la sostengono di rivedersi e di fare il punto della situazione, come non accadeva dal 2019: sono oltre 50 i sostenitori intervenuti, compresa la visita del sindaco di Vinci Giuseppe Torchia. “C’è grande interesse dell’amministrazione verso realtà come Lilith – ha detto il sindaco – e dobbiamo cercare forme di intervento per rafforzarle. In determinate situazioni si deve dare una risposta immediata, e senza il Centro Lilith forse non potremmo intervenire così velocemente”.
L’emergenza sanitaria ha purtroppo interrotto le occasioni di ritrovo, ma ovviamente non ha fermato le attività del centro antiviolenza che negli ultimi due anni ha continuato l’assistenza in emergenza e la seconda accoglienza, rispettando le norme anti contagio per la sicurezza di donne e minori vittime di violenza seguiti, e delle operatrici. Dalla sua inaugurazione nel 2019, Casa Matilda continua ad essere un angolo sicuro, dove sentirsi a casa e dove lavorare sul proprio futuro.
“Casa Matilda è la risposta concreta alla principale domanda che le donne si pongono, quando si rivolgono al Centro Lilith: “Che cosa farò dopo il percorso, dopo che avrò avuto supporto? Quando dovrò ricominciare, chi ci sarà con me?”. Casa Matilda è la risposta, perché offre la ripartenza – afferma la presidente Eleonora Gallerini – attraverso formazione, inserimenti lavorativi e la ricerca poi di un impiego concreto e di una casa, avendo alle spalle un’associazione che aiuta a fare tutto questo, insieme naturalmente ai servizi sociali”.
Dichiarazioni di alcuni sostenitori di Casa Matilda, presenti alla serata
Azzurra Morelli, proprietaria Pellemoda Srl. “Ora più di sempre c’è la necessità di dire basta alla violenza sulle donne, alla diversità di genere. Quindi in un momento come questo dove purtroppo sembra che i femminicidi si moltiplichino, c’è ancora più bisogno di sostegno a questi centri. Nel nostro caso a Empoli c’è bisogno di sostenere Lilith e a maggior ragione cominciare dalle scuole, dai bambini, per far crescere le nuove generazioni con una cultura diversa”.
Monica Ferretti, agente Generali agenzia Empoli Ramacciotti. “Abbiamo iniziato a sostenere Casa Matilda da quando è nata. E’ un progetto molto importante, che supportiamo molto volentieri e continueremo sempre con ancora più forza a sostenerlo”.
Damiano Bonifacio, Chianti Banca Direttore di filiale Empoli e Rossella Centineo, Capo area Prato Campi Bisenzio Chianti Banca. “Abbiamo iniziato questa avventura nel 2017. Un’attività del genere che va a supportare le donne che hanno subito violenza non poteva che trovare il nostro supporto. Come banca del territorio siamo sempre stati attenti a queste dinamiche, la tematica è fondamentale anche nel momento che stiamo vivendo, quindi ci siamo sentiti subito di sposare il progetto e abbiamo dato il nostro piccolo contributo a quella che oggi è una realtà. Speriamo che ci siano sempre meno persone a Casa Matilda – concludono – la nostra sensibilità per le associazioni è fondamentale, ci fa piacere essere presenti. Il nostro sostegno non mancherà mai”.
Parlano le psicologhe e psicoterapeute del Centro Lilith: il lavoro a Casa Matilda
Psicologhe, psicoterapeute, educatrici professionali, avvocate e collaboratrici operano a Casa Matilda per garantire lo svolgimento di progetti e servizi nella fase di seconda accoglienza, tra i quali assistenza psicologica, educativa e legale. Riguardo al supporto psicoterapeutico troviamo il lavoro di gruppo e singolo, il consolidamento della genitorialità nel rapporto madre-figlio/figlia, l’assistenza legale e medica, l’orientamento lavorativo per le donne e ultimo ma non ultimo il supporto scolastico per i più piccoli, comprese le attività ricreative, nel pieno rispetto della naturale esigenza di divertirsi. Tutti questi percorsi anche se distinti rappresentano un lavoro d’insieme, che permette di agire sotto tutti i punti di vista.
“Lo scopo del lavoro di gruppo è quello di promuovere un cambiamento, fare in modo di avere gli strumenti per affrontare un inserimento sociale. Le donne che hanno subito violenza hanno difficoltà di relazione, in loro la modalità di agire con gli altri è compromessa” spiega Lorella Giglioli, psicologa e psicoterapeuta che si occupa del lavoro di gruppo a Casa Matilda. “Facilitiamo la capacità di interagire con gli altri, andando a correggere quanto appreso in precedenza nella relazione violenta. Ogni donna è protagonista del cambiamento proprio e di quello delle altre”.
L’ascolto delle donne, singolarmente o in gruppo, è fondamentale. Ma lo stesso lavoro a Casa Matilda viene svolto anche sui più piccoli, con il progetto ‘La parola ai bambini’. L’ascolto nell’età evolutiva è fulcro di interesse da parte del Centro Lilith da molti anni, poiché per quanto riguarda i bambini, sono stati vissuti per anni come appendici delle loro madri, definiti infatti ‘sopravvissuti invisibili’.
“I bambini accolti portano già gravissime conseguenze di violenza assistita” afferma la psicologa e psicoterapeuta Maria Chiara Bellini, che a Casa Matilda si occupa dell’età evolutiva e del rapporto madre figli. L’aver assistito ad episodi violenti, provoca conseguenze nei più piccoli “pari a quelle di chi subisce violenza direttamente”. “Le relazioni che questi bambini avranno nel loro futuro sono tutte modulate sulle prime esperienze che hanno avuto in ambito familiare. Portano quindi carichi di rabbia e difficoltà ad esprimersi con gli altri, poiché manca quello che è l’elemento principale alla base di ogni relazione: il rispetto. Il nostro obiettivo è dar loro una mano a costruire relazioni diverse. Lo facciamo lavorando anche con le mamme, con incontri di sostegno alla genitorialità perché anche a loro va manifestata l’importanza delle regole”.
Per le bambine e i bambini, Casa Matilda prevede anche attività di supporto scolastico. Durante tutto l’anno viene svolta l’attività di dopo scuola e in questa estate 2021 è stato anche creato il centro estivo. “Durante il passare delle settimane si è creato un clima di lavoro emotivo disteso e sereno dove tutti i bambini hanno dato il loro contributo” spiega Chiara Guidi, psicologa e psicoterapeuta. “Sono state fatte anche una serie di uscite dove i bimbi hanno avuto la possibilità di stare a contatto con la natura e gli animali. Per loro è stato sicuramente fonte di gioia e serenità proprio perché forse diamo anche per scontato l’accesso a tali attività, ma non lo è. Per molti bambini è stato un primo modo di approcciarsi ad una nuova esperienza. Inoltre sono stati fatti anche progetti di pittura e musica, piaciuti moltissimo ai nostri bimbi. In corso d’opera abbiamo potuto notare forti miglioramenti, soprattutto nell’espressione emotiva e della comunicazione”.
Centro Lilith, dati del 2020. Le conclusioni della presidente Eleonora Gallerini
Nel 2020 il Centro Aiuto Donna Lilith ha avuto 391 accessi, di cui 133 nuove prese in carico. L’accoglienza in protezione è stata per 43 donne e 36 minori.
Con l’emergenza Covid-19 il Centro Lilith ha assicurato a tutte le donne, sia sole che con figli/e un periodo di quarantena e isolamento di 15 giorni prima di essere inserite nelle case rifugio. In questa maniera il centro ha assicurato la continuità del servizio, senza nessuna interruzione, neppure durante il primo lockdown totale.
“Il periodo del Covid ha peggiorato molto la situazione, e noi che abbiamo fatto anche emergenza in questo periodo ci siamo veramente ritrovate a dover sopperire ad un bisogno enorme” afferma la presidente delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli e Castelfiorentino Eleonora Gallerini. “Non abbiamo mai chiuso, siamo stati reperibili 24 ore su 24 e abbiamo potuto aiutare tante donne. La violenza è un problema drammatico di cui sentiamo parlare tutti i giorni, e noi viviamo questo dramma insieme a chi si rivolge a noi purtroppo in continuazione”.
“Continueremo con i nostri progetti di supporto a donne e minori vittime di violenza. Nello specifico per Casa Matilda guardiamo ad un miglioramento continuo – conclude Gallerini – a poter dare sempre più servizi a donne ma soprattutto ai bambini, vittime principali dei fenomeni violenti. E’ grazie ai nostri sostenitori, sempre presenti e in continuo aumento, che possiamo guardare ad un incremento dei settori di intervento. Per questo li ringraziamo per la costante, fondamentale presenza e per il passaparola che genera nuove adesioni, finalizzate all’aiuto concreto contro la violenza”.